In questo volume scrittori, docenti dell’Università di Udine, amici e collaboratori di Pierluigi Cappello, in una serie eterogenea di ricordi e analisi, compongono un variegato affresco per una delle voci più importanti e originali delle ultime generazioni. Il poeta di Chiusaforte, bilingue perfetto anche nella scrittura, nel suo percorso artistico e umano rappresenta un caso emblematico di uso creativo delle lingue e delle letterature in un’epoca di fermenti e trasformazioni quale la nostra. Per Cappello, la parola recuperata e liberata dagli schemi convenzionali permette di superare il limite (l’er in friulano), di cogliere ‘la realtà seconda’, invisibile allo sguardo normale: è la facoltà del poeta-sciamano di vedere a occhi chiusi, come nel sogno, attraversare i confini, volare verso altri mondi per giungere al centro delle cose, nel loro punto più profondo.
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